IO L’HO VISTA COSI’: DI CARLO NARDI

Il Dio del calcio a volte prende e a volte dà e per una volta in questo campionato forse l’Osimana si ritrova in classifica due punti in più che spesso in altre occasioni, pur meritando, aveva lasciato sul campo. Questo per dire che non c’è proprio nulla di male nel raggiungere una vittoria, quasi sul filo di lana, dopo che gli avversari erano parsi più determinati e continui per la gran parte dell’incontro. Ciò nonostante va anche aggiunto che Pesce non ha corso grandi pericoli ad eccezione di un salvataggio di testa di Madonna a metà ripresa. Insomma le vittorie come quelle ottenute con la Filottranese sono di quelle che valgono triplo: primo perché consentono di effettuare un contro sorpasso in classifica; secondo perché ottenuta contro una squadra ben organizzata e con ottime individualità; terzo perché vincere a cinque minuti dalla fine dopo una partita che non hai certo dominato, ha un gusto tutto particolare. Inoltre c’era da riscattare la brutta sconfitta dell’ultima giornata e bisognava allentare la tensione che sembrava cominciasse a condizionare l’ambiente. Quindi tre punti d’oro ottenuti con il solito 4-2-3-1 che vedeva schierati Re, Bergamini, Iannacci e Montesi davanti a Pesce; Ferri e Micucci a centrocampo con Streccioni, Gasparini e Cerbone a sostegno di un attivissimo Dell’Aquila. L’Osimana poteva contare sui rientri di tutti gli squalificati e presentarsi per il derby al completo. Dopo i primi dieci minuti di marca ospite, la partita tornava sui binari dell’equilibrio e si svolgeva prevalentemente nella zona mediana del campo con rarissime opportunità dall’una e dall’altra parte. Tuttavia gli ospiti apparivano più determinati anche se la supremazia risultava abbastanza sterile soprattutto in virtù di una prestazione maiuscola del reparto difensivo, mai in affanno e sempre ordinato. Il problema veniva nella fase di proposizione del gioco perché gli ospiti presidiavano con passo e grinta la mediana e rendevano difficili le trame del gioco giallorosso. I lunghi lanci di rinvio del portiere e della difesa in genere penalizzavano i nostri che preferiscono il gioco palla a terra anche in virtù di una differente stazza fisica. Nella ripresa l’Osimana rientra in campo più pimpante ma dopo pochi minuti il Mister capisce che è il momento di dare più peso alla fase nevralgica del gioco e sostituisce Cerbone e Gasparini con Pasquini e Gasparini con Risté, senza modificare di una virgola l’assetto. Tuttavia il Filottrano mantiene il pallino del gioco ed i continui cambi di fronte dei biancorossi mettono in difficoltà la retroguardia osimana che sbanda ma non capitola. Poi, come dicevamo all’inizio, il Dio del calcio accoglie i mormorii di disappunto provenienti da Diana e decide di darle una mano (la metafora classica è d’obbligo). Punizione dalla trequarti sinistra del fronte d’attacco giallorosso che Micucci calcia sul secondo palo; contro cross di Pasquini  che Montesi raccoglie dall’altra parte e rimette in mezzo dove, a due passi dalla porta tre giallorossi aspettano per insaccare: la spunta Iannacci che a raccogliere l’invito ci mette un attimo, ma sembra lungo un secolo se vissuto dalla tribuna. Mobili a questo punto alza le barricate e manda in campo Castorina al posto di Streccioni e Magrini al Posto di Ferri. In campo anche Madonna al posto di Re dall’inizio della ripresa. Il recupero decretato da Castelli di Ascoli Piceno, per altro autore di una buona prestazione, è infinito e scade sull’occasione che poteva portare l’Osimana al raddoppio, visto che tutto l’undici ospite, portiere compreso, si era riversato nell’area locale per sfruttare al meglio un calcio di punizione dalla trequarti. Purtroppo il contropiede a porta sguarnita viene vanificato dal fischio dell’arbitro o di qualche Dio ce ha detto che poteva bastare così. Tanto è e tanto basta per rilanciare la marcia degli uomini di Mister Mobili che devono scrollarsi di dosso il timore di giocare la palla, ricorrendo troppo spesso a lunghi lanci quasi sempre preda degli avversari e decisamente penalizzanti per il reparto offensivo. Migliori in campo tutta la difesa con Iannacci sugli scudi anche per il gol e Dell’Aquila che lotta come un leone su tutte le palle. Domenica c’è l’Ancona e so per certo che il Dio del calcio adora i derby: speriamo si ricordi di un torto subito mesi fa…

Carlo Nardi

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