Lo specchio di una stagione davvero no ed il solito copione che si materializza, stavolta al Diana, contro un avversario forte, messo alle corde per 80 minuti e bravo a capitalizzare gli unici 2 tiri in porta dell’incontro e portare a casa l’intera posta.  Sembra detto e ridetto ed evidenti sono i mea culpa che ognuno, in casa giallorossa deve fare, dalla dirigenza fino all’ultimo giocatore della rosa, per spiegare questa stagione, partita e costruita con le migliori intenzioni e naufragata con il passare del tempo. Non è comunque tempo in casa Osimana di riflessioni profonde, perché c’è da onorare una maglia e soprattutto da evitare clamorose cadute, che l’attuale posizione di classifica, non permette, vista la vicinanza delle basse zone. Mr. Mobili ha schierato Pesce tra i pali, Ristè, Iannaci, Bergamini e Montesi in difesa. Centrocampo con Ferri, Gasparini e Micucci. Trio d’attacco orfano di Cerbone e schierato con Streccioni, Madonna e Dell’Aquila. Terreno di gioco ai limiti della praticabilità, ma non è cosa nuova e giallorossi a fare la partita, combattuta palla su palla, esaltando le doti di Ferri e Micucci. L’Osimana potrebbe passare dopo pochi minuti, ma Streccioni, liberatosi divinamente dell’ultimo difensore, decide di giocare di fioretto, cercando un tiro a giro che esce di poco a lato della porta Vigorina. Non ci sono grandi occasioni nel primo tempo, dove comunque si fa preferire la squadra di Mr. Mobili. Nella ripresa, stesso copione, con la Vigor a contenere e l’Osimana a tentare l’ultima carta per tenere accese le già tenui speranze di play off, di tutto il girone.  Tanto per garantire la continuità dell’annata, il pur bravo direttore di gara, sorvola su un’evidente doppio giallo da infliggere al n. 3 ospite (che infatti viene subito sostituito) e non vede un altrettanto evidente mano in area di rigore. Forse è mancato, per completare l’opera, il solito assistente di linea, ad annullare reti valide, convalidare altre in chiaro fuorigioco o segnalare gol fantasma. Ironia a parte, le due reti sul finale di gara, oltre a certificare la caratura degli avversari, palesa evidenti limiti, ai quali si dovrà mettere quantomeno una pezza, fino al termine di questa travagliata stagione.

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