Due “perle” di Alex Buonaventura e Massimo Ganci, un predominio pressoché totale, una serie infinita di corner ed occasioni, non bastano all’Osimana per aggiudicarsi il bottino pieno in quel di Villa San Martino, ma sono comunque sufficienti per allungare di un punto il vantaggio in classifica, che ora sale a +8 sulle dirette inseguitrici. C’è rammarico nello spogliatoio giallorosso al termine della gara, “sana” delusione, sintomo di una voglia di vincere caratteristica dei “cavalli di razza”. Si ritorna con un punto, ma anche con la consapevolezza che la squadra è in continua crescita, salute e tanta voglia di arrivare all’obiettivo prefissato. La cronaca racconta di un’Osimana che martella fin dalle prime battute l’avversario di turno, con una serie di angoli ed occasioni che nella norma avrebbero portato al gol nel 99% delle volte, ma non in questa partita, dove una volta il portiere, un’altra un difensore, un’altra un’imprecisione, negano la realizzazione. Il vantaggio sembra nell’aria ed invece, come recita il più classico dei copioni del calcio, sono gli avversari a portarsi avanti nell’unico tiro in porta del primo tempo, con un bel tiro dal limite dopo una serie di rimpalli favorevoli. Sullo scadere del tempo, la classe cristallina di Alex Buonaventura, riporta in parità l’incontro con una meravigliosa mezza rovesciata ad incrociare il tiro sul secondo palo. Applausi meritati e squadra negli spogliatoi. Non cambia il canovaccio nel secondo tempo e nemmeno la sorta di maledizione che sembra volteggiare sopra il cielo incupito di Pesaro. Occasioni Osimana e nuovo vantaggio dei padroni di casa, estemporaneo quanto strabiliante, con il secondo tiro verso la porta giallorossa. I ragazzi di Mr. Mobili sembrano subire il contraccolpo e passano 10 minuti di evidente frastornamento da sconforto. Ma, nel momento più opportuno, la classe di bomber Ganci si erge in soccorso dei colori nostrani, pennellando una punizioni magistrale a riportare in partita l’Osimana. I ragazzi riprendono a martellare l’area avversaria e nemmeno l’inspiegabile doppia ammonizione a Patrizi e l’inferiorità numerica nei minuti di recupero, fermano la voglia di bottino pieno della truppa di Mr. Mobili che buttano anima e cuore fino a veder strozzare l’urlo liberatorio, nell’ultimo istante di gara, nell’ultima palla in area e nell’ultima clamorosa occasione capitata ad Alessandroni, che si libera in area da campione e “lobba” di un soffio alto, confermando e ribadendo quel che di misterioso, avverso e metafisico, volteggiava nel cielo pesarese. Squadra sotto la curva per il meritato applauso finale.

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