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Ancora una volta, il Corriere Adriatico, per penna di G.Q. (probabilmente il giornalista/manager della Società calcistica San Biagio, beneficiaria di un nuovo campo sportivo con circa 30 tesserati ) scrive di Osimana e sull’Osimana, senza interpellare alcun elemento della Società giallorossa, senza conoscere i fatti, generando discredito agli occhi del lettore. Nell’articolo odierno, non si mette in discussione l’iscrizione al campionato o l’assenza di una dirigenza, come nei precedenti, ma:

“scrisse Campanelli in una nota giorni fa, nella quale evidenziò che i soldi girati dal Comune al club per gestire i quattro campi da calcio (Diana, Santilli, San Carlo e Padiglione) non erano più sufficienti”. A leggerla, sembrerebbero aumentati i costi (cattiva gestione), invece la verità è che, con l’avvento della nuova amministrazione,  è stato ridotto di € 20.000 l’anno, i soldi per gli stessi e cosa più grave, con effetto retroattivo per i 20.000 euro dell’anno precedente, non ancora erogati. Da qui si è generato il debito con Astea.

“La patata bollente era sorta tra aprile e maggio quando Astea, che vantava dei crediti importanti nei confronti dell’Osimana, dopo diversi solleciti staccò le utenze ai campi sportivi. Il club di Campanelli non aveva pagato bollette per circa 20 mila euro”.  Il club non è di Campanelli, ma di una dirigenza unita e di tutta la città e l’Astea non inviò diversi solleciti, ma staccò e basta, in quanto era una situazione pregressa anche se in movimento.

“Martedì dopo un confronto dai toni accesi, specie da parte del presidente Campanelli, il sindaco ha trovato la quadra sulle utenze”. I toni del confronto sono stati quanto mai cordiali, come possono testimoniare i presenti all’incontro e propositivi da entrambe le parti per cercare una soluzione che salvi il calcio osimano e non solo dell’Osimana. (F.C. Osimo e Osimo Five) Si è solo leggermente acceso, con toni rassegnati, ma pacati, quando di fronte all’evidenza di casse comunali vuote ed impossibilità a colmare le necessità di gestione (documentate dall’Osimana) dei campi esistenti, si sia attinto alla stessa fonte per costruire un nuovo campo ad una Società, come il San Biagio, solo per fargli iniziare un ipotetico settore giovanile in collaborazione con l’Offagna, ma questo era scomodo da scrivere. Inoltre non è stato trovato alcun accordo sulla quadra delle utenze.

“«Ma sono insufficienti» ha ribadito il presidente Campanelli, elencando una serie di interventi da fare: sanitari vetusti, tinteggiature da rinnovare, semina del campo in erba naturale al Diana e manutenzioni anche a Padiglione e al San Carlo”. Non ci sono sanitari vetusti o tinteggiature da rinnovare, in quanto l’Osimana, lo scorso agosto, ha cambiato tutti i sanitari e le docce di tutti i campi, ritinteggiato gli spogliatoi di tutti i campi e persino delle gradinate e tribuna del Diana. Non c’è da fare alcuna semina, già fatta invano la scorsa stagione, ma un intervento radicale, importante economicamente, per sistemare un campo non trattato da 15 anni.

«Ci ragioneremo -ha detto Pugnaloni- l’obiettivo è garantire il servizio a favore del settore giovanile, i soldi del Comune non devono entrarci nulla con la gestione della prima squadra». Ancora una volta si cerca di far passare il concetto che l’Osimana cerca soldi dal Comune per finanziare la prima squadra. Questa è una cosa che ci indigna profondamente, in quanto è lontano dalle nostre coscienze e di tutte le morali di questo mondo. L’Osimana vuole solo equità nel trattamento delle Società, la copertura dei costi di gestione dei campi comunali, documentati carta alla mano. Nulla di più, perché semmai nelle ultime stagioni, è avvenuto il contrario, per oltre 50.000 euro.

A conoscenza dei cittadini osimani e di tutti i tifosi giallorossi, l’Osimana comunica quanto segue:

U.S.D. Osimana, a seguito dell’incontro avuto nel pomeriggio di martedì, con l’amministrazione comunale, si compiace del ritrovato dialogo istituzionale e manifesta gratitudine al Sig. Sindaco, per l’impegno che si è preso per cercare di aiutare la società nella riduzione di certi costi e far da tramite con l’Astea, per un rapporto più umano di collaborazione, fermo restando certi obblighi da parte della Società giallorossa.

Prende atto che l’Amministrazione non ha soldi da destinare alla gestione dei campi, oltre quelli previsti la scorsa stagione. Accetta suo malgrado, per le necessità di poter disporre dei campi, di gestirli in condizioni di passività stagionale, decurtando dal proprio budget, la somma necessaria. Si auspica, che tramite l’intermediazione del primo cittadino, l’Astea conceda una dilazione del pregresso, che non vada ad incidere in maniera decisa su questa stagione, per sistemare la cosa come giusto che sia, ma senza penalizzare una squadra, che sta costruendo il suo futuro e che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione. Ricorda però, che va ideato un piano a favore degli impianti sportivi, ormai indecorosi, per una città del valore di Osimo e che al massimo entro 2 stagioni, l’unico impianto agibile, nei mesi invernali e cioè il Santilli, non sarà più usufruibile e con esso morirà il movimento calcistico giovanile e non, di Osimo.

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