Resta l’amaro in bocca per il pareggio sul campo del Castelfidardo ma l’Osimana già prepara la prossima sfida contro l’Urbino. Un appuntamento di vitale importanza per le due compagini, entrambe ferme a 40 punti proprio alle porte della zona playoff. Ed ora che mancano soltanto quattro gare al termine del campionato, i tre punti sono più vitali che mai per guadagnarsi il biglietto d’ingresso nell’esclusivo circolo delle squadre in odore di promozione.

Prima dello scontro di domenica (appuntamento al Diana, ore 16.00), però, qualche considerazione sul derby contro il Castelfidardo non può mancare. Il microfono lo raccoglie Mateo Scheffer, giovanissimo attaccante argentino che è entrato nella famiglia giallorossa a gennaio. «E’ stata una partita molto chiusa in un campo brutto» dice l’argentino. «Abbiamo giocato in inferiorità numerica per tutta la partita ma abbiamo giocato bene» continua. «Ora dobbiamo pensare alle quattro partite che mancano» aggiunge. «E le dobbiamo giocare come finali» commenta senza mezzi termini.

Venendo allo scontro contro l’Urbino, in casa Osimana c’è anche voglia di riscatto dopo il pareggio dell’andata. «Mi aspetto una partita difficile, come tutte del resto» confessa. «Siamo una squadra forte, a posto in tutti i reparti» prosegue. «Dobbiamo però affrontare la partita come fosse una finale, giocare per vincere» rimarca.

Arrivato a gennaio nella rosa giallorossa, Mateo Scheffer si è subito ambientato bene tra i “senza testa” e già valuta positivamente i suoi primi mesi ad Osimo ed in Italia. «Inizialmente è stato difficile ma ora questa squadra è diventata una famiglia e mi ci trovo davvero molto bene» racconta. Poi una nota sui tifosi, lui che viene da quella parte del mondo dove il tifo calcistico è quello caloroso e festaiolo per eccellenza. «I tifosi sono troppo belli. Giocare con loro sugli spalti è bellissimo» dice. Positivo anche il primo bilancio su questo campionato di Eccellenza Marche, la prima esperienza agonistica in Italia per Scheffer. «E’ un bel campionato. Ogni partita va giocata al 200% ed è difficile battersi tanto contro la prima quanto l’ultima classificata» conclude.

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